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di Antonio Pirisi

AD ALGHERO "LOTTI INTERCLUSI" ANCHE AL CIMITERO – LA COSTRUZIONE DI OTTO LOCULI NELLE AIUOLE ANTISTANTI I SARCOFAGI DETURPANO IL PAESAGGIO VAGAMENTE MONUMENTALE
 

Alghero, 17 febbraio 2021

Da qualche tempo nell’ala “nuova” ad est del cimitero di Alghero sono stati costruiti 8 loculi su quello che apparentemente all’inizio doveva diventare un’aiuola che circondasse tutto il lotto, tale da essere sistemata eventualmente in futuro a verde e piante ornamentali.
Si tratta appunto del lotto, che progettato per avere un aspetto architettonico vagamente monumentale, ha come affaccio al piano terra sollevato una fila di sarcofagi rivestiti in marmo granato. Al di là della scarsa o assente manutenzione praticata al complesso (infiltrazioni, caduta di calcinacci, ecc.) che manifesta in generale la scarsa attenzione dedicata dalle amministrazioni che si sono avvicendate dopo la costruzione di quell’ala del Campo Santo, la presenza dei sarcofagi, insieme a quella di alcune colonne, probabilmente rappresentava nella fase di progettazione un approccio architettonico e artistico più consono al luogo sacro tanto da renderlo meno squallido e insignificante.
Non certo da paragonare al vecchio cimitero di Alghero, ora giardino della Mercede, dove Cappelle, tombe, statue, lo rendevano davvero “monumentale”. E soltanto l’imbecillità di chi ne ha decretato la distruzione ha impoverito la città dal punto di vista storico e culturale. E non è bastato trasferire al “nuovo” cimitero alcuni elementi marmorei e artistici per attenuarne il danno.

Oggi, l’edificazione di quei loculi in quel luogo, a metà del lotto, in uno spazio che poteva essere utilizzato per abbellire con una fascia di verde e piante ornamentali lo stesso, a filo del viale principale che porta ad altri settori del lotto, che ostruisce la chiara visione dei sarcofagi retrostanti, in presenza tra l’altro di altri spazi da utilizzare per la costruzione di altre opere simili, apparentemente non giustificata da grave urgenza, denota ancora una volta la scarsa tendenza di chi ci amministra al bello e al culturalmente corretto.
Così come è avvenuto in passato e purtroppo avviene ancora in città dove si costruisce nei cortili delle abitazioni esistenti, o si innalzano mansarde sugli attici, andando sempre “più in su” (come con la “Grappa Bocchino”), anche al cimitero sembra invalsa l’idea di costruire da per tutto, anche sulle aiuole, come nel vecchio gioco che facevamo da ragazzi, nella piazzetta di via Roma, quella delle “case buttate”, residuo dei bombardamenti dell’ultima guerra a: “brucc tarrè meu”.
Mi vien da pensare, con amarezza, che l’imbecillità umana, alla fine, ci colpisce tutti, sia da vivi che da defunti.

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