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L'archivio del periodico fondato nel 1972
dal Direttore Antonio Pirisi - On line dal 2001
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RACCONTI

di Antonio Pirisi

UNA BELLA FAVOLA DIVENTA STORIA E NELLA STORIA C’E’ FRANCO SIMULA (SIGARETTA) CHE NEL ‘72 INVENTA IL “FESTIVAL DELLA CANZONE ALGHERESE”
 

Alghero, 19 gennaio 2021

Guardando e riguardando la foto che ritrae la famiglia Simula “Sigaretta” davanti al negozio di via Roma, alcune volte, mi sono interrogato sul destino di noi umani. Chi avrebbe mai detto, mi sono chiesto, che quel ragazzo con la maglietta un po' abbondante, i pantaloni lunghi e le ciabatte infradito, un giorno sarebbe passato alla “piccola” storia della città di Alghero per aver “inventato” un festival, ovvero “Il Festival della Canzone Algherese”?
Come, fatte le dovute proporzioni; sono passati alla storia della musica italiana Angelo Nicola Amato, direttore artistico del Casinò di Sanremo e il giornalista ed autore radiofonico Angelo Nizza, che nel 1951 diedero vita al “Festival della Canzone Italiana” proprio a Sanremo. Così come sono passati alla storia della musica napoletana Ernesto Murolo ed Ernesto Tagliaferri.
Sempre nella città ligure, infatti, con vent’anni d’anticipo rispetto alla prima edizione della kermesse sanremese, il poeta Ernesto Murolo organizzò il “Festival Napoletano”, una manifestazione andata in scena a Natale del 1931. Per la precisione, si svolse dal 24 dicembre di quell’anno al 1° gennaio 1932 all’interno del Casino Municipale della cittadina, cioè in quella che sarebbe stata la prima sede del “Festival di Sanremo”. Murolo mise in piedi uno spettacolo pensato per promuovere il repertorio musicale partenopeo in collaborazione con Ernesto Tagliaferri, che fu anche direttore d’orchestra.
Un secondo spettacolo simile si tenne nel1933 a Lugano. Entrambe le manifestazioni furono organizzate da Ernesto Murolo ed Ernesto Tagliaferri, anche se il Festival nascerà ufficialmente nel 1952.

Quanto sto per raccontare sembra una bella favola che un bel giorno diventa storia.


Franco Simula (Sigaretta) - Ideatore del "Festival della Canzone Algherese" (Ph. ARCHIVIO)

Franco negli anni 50 frequenta le scuole elementari crescendo oltre che con l'amore di mamma e babbo anche con l'amorevole "asciacarinu" di “Zietta” che faceva la cuoca all’Ospedale Vecchio”, al centro storico dove tutta la famiglia Simula abitava dignitosamente in un monolocale. Il padre era muratore e ben presto diventò imprenditore edile facendo “fortuna” con appalti di grandi costruzioni di palazzi, uno di questi si trova di lato ai giardini pubblici “Giuseppe Manno” e fa angolo tra via Vittorio Emanuele e via Alberto La Marmora e che lo chiamavano “il palazzo del dentista Trova” perché, al primo piano il Dott. Antonio Trova, per tanti anni, ebbe lo studio dentistico.
Gli invidiosi e le male lingue dicevano che Peppino avesse trovato “lu sidaru”, un vero “tesoro“, demolendo un rudere in città. Altri attribuivano l’improvviso decollo dell’impresa “Peppino Simula Costruzioni” agli investimenti di capitali della cognata Mariuccia Lubrano (Garibaldi). Zia Mariuccia già da qualche tempo, sempre in via Roma, aveva “La bottega (o casa?) del Corallo” dove vendeva, con grande successo, preziosi e costosi gioielli di corallo, non sempre di artigianato locale, ma anche (si diceva) provenienti da Torre del Greco (la patria mondiale del corallo) dove risiedeva un signore con qui avrebbe avuto per qualche tempo importanti rapporti commerciali.

Franco prende il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale all’istituto Angelo Roth di Alghero insieme a me nel 1966. Ma anziché dedicarsi alla partita doppia insegnataci magistralmente da Professor Gabbi (prima di insegnare al Tecnico era stato contabile alla “Carbosulcis”) si rese subito conto di possedere una forte propensione per l’arte e per gli affari.


Da sinistra - Franco - Lelle - Mamma Lubrano - Peppino Simula (Sigaretta) - Nanni - Uccio - Mariangela (Ph. fb)

Il negozio di articoli sardi di via Roma (il locale come ho già scritto, il padre di Franco lo aveva acquistato da mio nonno Salvatore e mio zio Antonio) all'epoca è gestito dai genitori, all’interno mamma Lubrano si dedica alla vendita e all’esterno Peppino si sbracia tutto il giorno invitando i clienti ad “andare su”, per acquistare, con un inglese macheronico: “apstears, apstears”.
In quegli anni proprio gli affari di famiglia andavano a gonfie vele, grazie alle ondate di turisti milanesi e non che, alla fine degli anni sessanta e inizio degli anni settanta, sbarcavano dai pulman a Porta Terra. Il piccolo locale veniva letteralmente preso d’assalto e praticamente svuotato di ogni oggetto che rappresentasse la sardità e non solo, con prevalenza di cestini sardi, ceramiche, scialli, bisacce, “berritas”, campanacci e gioielli che ornavano i costumi sardi.


Con me dalla sinistra (in posa con la mitica "Morris") - Carlo Marrosu - Giancarlo Peana - Franco Simula - Carmelo Polese (Ph. ARCHIVIO)

Franco dava una mano nelle vendite e ben presto i suoi gli regalarono un’automobile: una “Morris”, con la quale andavamo, insieme ad altri amici e compagni di scuola, a fare il giro (più volte al giorno) da via Vittorio Emanuele (giardini pubblici Giuseppe Manno) alla passeggiata Lungomare Dante (luoghi dedicati allo “struscio” dei giovani e non) a “fare gomma”, col gomito fuori dal finestrino.


Alghero by night anni '70 - "Man Pea" - Con me dalla sinistra - Carmela - Maria - Franco Simula

L’incontro con Maria (la prima moglie) diplomata alla Scuola d’Arte fece decollare Franco nel campo dell’arte orafa ad Alghero. Insieme aprirono un laboratorio che chiamarono guarda caso “ORAFART” nel complesso residenziale dell’Architetto Bebbere (le moderne case blu), accanto alla villa dell’Ingegner Catardi (in bugnato fiorentino) e difronte a “Villa Las Tronas”.
E fu allora che Franco inventò il “1° Festival della Canzone Algherese”, sponsor ufficiale, manco a dirlo, la ditta ORAFART. Correva l’anno 1972. Come Murolo, Franco mise in piedi uno spettacolo pensato per promuovere il repertorio musicale algherese che in quel periodo pullulava di autori, musicisti e cantanti in cerca di visibilità.

Nel numero uno del 24 settembre del ‘72 “Alghero Cronache” pubblica i testi (scritti in algherese parlato) delle canzoni partecipanti al “1° Festival della Canzone Algherese” (cosa che farà per altre edizioni successive) con i nomi degli autori e dei cantanti in gara. Quasi tutti gli spettatori del Cinema Teatro Selva (tutto esaurito) ne avevano una copia (del tipo ...”TV Sorrisi e Canzoni” nei giorni del Festival di Sanremo).
Così la bella favola algherese è diventata storia.


1973 - La copertina di Alghero Cronache con i testi delle canzoni del 2° Festival della Canzone Algherese ideato nel 1972 da Franco Simula

Ecco un elenco (incompleto) di autori, musicisti, cantanti e complessi che negli anni si sono avvicendati nelle varie edizioni del Festival al Teatro Selva: Salvatore Mura, Giancarlo Sanna, “Gli Indipendenti”, F. Multineddu, Salvatore Scanu, Giovanna Spanu, A. Mameli, P. Apeddu, M. Dettori, S. Ibba, “La clinica del trapasso celere”, Cesare, F. Morittu, M. Zucca, Rosalba Farris, Francesco Chessa, M. Dolores Silanos, Nando Dalerci, “I Catalani”, Paolino Carmelo, Antonio Cao, R. Papa, V. Nannarelli, Maria Nina, Giovanni Canu, F. Cerri, “La Parrera”, Vittorio Tedde, Molinari, Bastianino Caneo, Pasquale Pirisi, Laura Moni, Riccardo Moni, V. Carena, A. Scarpa, “La Nona Dimensione”, M. Fanciulli, “Il Coro dei bambini di M. Stella Usai”, Mura Tore, Antonello Colledanchise, “Amicizia”, Antonino Cherchi, Nando Scarpa, Cacciotto, T. Pais, P. Calaresu, G. Peana, “I Monelli”, Pino Piras, Ferraris, Angelo Maresca, “I Figli del Sole”, Carmine Sanna, Danilo Ibba, Enzo Collu, Giovanni Sotgiu, Antonio Balzani, “New Band”, Rosaria Masu, Luisella Senes, Franco Sunch, Arturino Cataldi, Agostino Salis, Debora Solinas, Giuliana Ceravola, Carmen Zucca, Francesco Morittu, Maria Cugia, Graziella Mulas, Franco Carboni, Tore Riu, Raimondo Dore, Alessandra Mulas, Luciana Taras, Gina Marrosu, Gino Dalerci, Alessandra Cossiga, Franco Calvia, Flavia Rosella, Vittoria Taras, Marta Soggiu, Paolo Dessì.


1972 - Cine Teatro Selva - 1° Festival della Canzone Algherese - La giuria popolare estratta tra il pubblico in sala vota le canzoni - In seconda fila dalla destra Antonio Alfonso - corrispondente della Nuova Sardegna - Romolino Colavitti - Dott. Spirito - Al centro - Maria - A sinistra La Salvietti e Pasquale Pirisi - (Ph. Archivio)

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1974 - 3° FESTIVAL DELLA CANZONE ALGHERESE
- CINETEATRO SELVA - Alla chitarra solista Giovanni Cuccuru, chitarra basso Marco Casula, tastiere Gigi Macciota, tastiere Augusto Carena, voce solista Silvio Sandana
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